martedì 30 marzo 2010

Ciao Pyramid

da Blog NING Pyramid Cafè
Post aggiunto da magicflute il 30 Marzo 2010 alle 9:25







Ringrazio di cuore tutti quelli che stanno portando avanti il gruppo
Abbraccio tutti , mi mancate tantissimo... ma non è ancora tempo per me per tornare.
Vi auguro BUONA PASQUA a Voi e alle vostre famiglie.

Magic

giovedì 18 marzo 2010

Jaynine Scarborough: ottima musica per chiudere gli eventi Sloodle

da Eventi NING Pyramid Cafè
Aggiunto da Fiona Saiman 18/03/10




Ora: 19 Marzo 2010 da 22:00 a 23:45
Luogo: SLURL: http://slurl.com/secondlife/Enzo/176/144/761/
Sito web o mappa: http://SLURL: http://slurl.co…
Tipo di evento: puntata, di, relax, del, ciclo, sloodle, e, non,solo, sloodle”
Organizzato da: Giancarla Loon Paidos Woodall Imparafacile Pyramidoodle


Venerdì 19 marzo ore 22.00, ultima "puntata" di relax del ciclo “sloodle e non solo sloodle” curato da Giancarla Loon, i membri del gruppo Pyramidoodle, Paidos Woodall (centro Paideia) e l'isola Imparafacile con Imparafacile runo.
E non si poteva scegliere finale migliore che quello di un concerto della bravissima Jaynine Scarborough, che si terrà nella suggestiva ambientazione preparata da Giancarla Loon al "Cistern Cafè".

Anche se la serata non è dedicata strettamente a Sloodle, sarà l’occasione per incontrare e conoscere altre persone che si occupano di formazione e all’uso di strumenti per conferenze eventi etc.

Vi aspettiamo:
Quando: venerdì 19, alle ore 22.00
Dove: al Cistern Cafè di Giancarla Loon
SLURL: http://slurl.com/secondlife/Enzo/176/144/761/

venerdì 12 marzo 2010

Delusione 2.0

da Blog NING Pyramid Cafè
Post aggiunto da Punk Janus il 12 Marzo 2010 alle 1:00




Sono stato mesi a cercare collaborazione, ho chiesto aiuto, ho proposto iniziative, ho collaborato con tutti quelli che me lo hanno chiesto, ho invitato persone, ho messo a disposizione la land, lanciato proposte, organizzato eventi, ho dato ogni riferimento personale per essere rintracciato in ogni mondo, ho cercato una strada invano, non ho ricevuto ascolto nè partecipazione.
Ho chiesto solo e sempre una cosa, offrendola parimenti di me, cioè condivisione di pochi, forse unici, obiettivi, ma non ho avuto alcuna comprensione.
Cercavo e cerco solo la strada per essere coinvolto nelle iniziative, prima con proposte a livello personale, poi attraverso i gruppi (di cui faccio parte), da sloodle.it, a sloodleit, a pyramid o a pyramidoodle ecc ecc, che mi permettessero di costruire, collaborativamente, un'esperienza nell'uso delle tecnologie e della realtà virtuale, mondi compresi, nell'apprendimento supportato dalle tools didattiche 2.0, e mi piange il cuore ad accorgermi che tutto è scivolato via senza sedimentare niente in nessuno.
Adesso mi arrivano gli inviti a partecipare ad iniziative, interessantissime ed in linea con le mie aspettative, ma che mi lasciano semplicemente e assolutamente fuori, e mi/vi chiedo, se è giusto un trattamento così indifferente verso di me. Che peccato.
La spiegazione può risiedere ovunque, dal fatto che risulto antipatico, noioso, impreparato, incapace di incuriosire, al fatto che non ho sufficiente autorità/rilevanza/potere/conoscenze, ma non mi interessa sapere qual'è la negatività maggiore, mi basta sentirmi escluso.
Tutto ciò mi sembra anche in profonda contraddizione sia con quanto mi viene chiesto (dare una mano a questa o quella comunità, leggasi soprattutto Vulcano), sia con la filosofia del metaverso, di cui a volte si usano i termini (= niente gerarchie, nessuna forma di prevalenza, al bando gli interessi privati) più che praticare realmente i relativi comportamenti (non è un'accusa, ma un dato di fatto).
Ho una RL da vivere, come tutti, e che sia più o meno complessa sono effettivamente affari miei, che non mi permette di restare connesso 24/24, nè di partecipare costantemente iw alle attività, ma credo di non aver mai anteposto nessun particolarismo agli interessi comuni e mi sono sempre speso, per le mie possibilità, nell'interesse comune. Non credo quindi di aver mai chiesto la luna nel condividere il mieo bisogno di accrescere e costruire le mie conoscenze, ma il fatto di non aver avuto alcuna risposta, anzi veder nascere (ed è indubbiamente un fatto in sè positivo) nuove iniziative impacchettate senza nessuna considerazione di me, mi delude molto.
E' chiaro che questo sfogo critico non è indirizzato a nessuno in particolare, perchè ognuno ha i suoi validi motivi per comportarsi come crede meglio, ma la riflessione è comunque destinata a tutti indistintamente, con la speranza che possa essere di una qualche utilità nel tenere comportamenti diversi dall'egoismo e protagonismo che pervade, purtroppo, la quotidianeità fisica.
Chi ha condiviso con me fino ad ora le mie richieste e i miei bisogni, sa bene che non ho nessuna intenzione di fare la parte della vittima, e che sto solo cercando di esplorare le opportunità che il linguaggio del metaverso è in grado di offrire allle relazioni, alla collaborazione, alla ricostituzione di un tessuto sociale disorientato dai poteri mediatici.
Se, in fondo, mi accorgessi che il problema è solo mio, forse dovrei risolverlo distaccandomi, prima di tutto autoesclunendomi da ogni gruppo di cui faccio parte, oltre che l'offerta di disponibilità personale, fino a riconsiderare anche il contributo alla comunità di Vulcano,.
Non mi sono mai piaciuti i toni minacciosi o le forzature, e infatti anche questo mio contributo non è niente di simile, perchè ha solo la funzione di raccontare una situazione di fatto che nasce a posteriori di una serie di esperienze anche personali negative, e quindi non ha il compito di prefigurare nessuno scenario.
Devo ammettere che ho anche trovato, lungo il mio percorso, persone fuori dal coro, purtroppo poche, con cui è nato un rapporto positivo di collaborazione, e a queste chiedo scusa fin da ora se si sentono coinvolti dalle mie critiche, perchè non lo sono.
Ovviamente sono diponibilissimo a continuare (o cominciare?) a confrontarmi con ognuno, spiegare, capire e riscostruire, ma è bene che intanto renda esplicito lo stato di disagio e malessere. Poi si vedrà.
Cerchiamo, insieme, di liberarci da queste impurità, senza idealizzare la realtà digitale, ma prendendone le qualità migliori, e facciamo cadere questo velo di ipocrisia che avvolge impercettibilmente SL, con buona pace di quei pochi che, e l'ho visto con i miei occhi, credono ancora davvero, me compreso, alle infinite possibilità che può offrire.
Scusate l'invasione, buoni pixels a tutti.
Punk Janus

giovedì 11 marzo 2010

SLOODLE: COMUNICARE, CONDIVIDERE E INSEGNARE

da Eventi NING Pyramid Cafè
Aggiunto da Fiona Saiman 11/03/10


Ora: 12 Marzo 2010 da 22:00 a 23:30
Luogo: Imparafacile Island http://maps.secondlife.com/secondlife/Imparafacile/199/233/1003
Sito web o mappa: http://imparafacile.ning.com/…
Tipo di evento: comunicare, condividere, e, insegnare
Organizzato da: Giancarla Loon Salahzar Paidos


Se vi occupate di comunicazione in Second Life, venerdì 12 ospitiamo l’evento che fa per voi, poiché gli strumenti di Sloodle diventano l’occasione per approfondire temi quali la formazione, la collaborazione, le simulazioni e le arti in SL.

Grazie all’impegno di Giancarla Loon, la realtà italiana (rappresentata da Salahzar e Paidos) si confronta con alcuni dei protagonisti internazionali del mondo Moodle/Sloodle per condividere esperienze e buone pratiche.

venerdì 5 marzo 2010

PERCORSO SLOODLE - Mozart in Italia (parte seconda)


da Blog NING Pyramid Cafè
Post aggiunto da Zogia Zabelin il 4 Marzo 2010 alle 22:30

Venerdi 5 marzo alle ore 22.00 seconda serata del percorso che ci porterà ad approfondire la conoscenza e l'uso di Sloodle.
Cominceremo collaborando a creare un Puzzle interattivo.
Proseguiremo imparando ad installare Moodle sul nostro pc in modo molto semplice, guidati da Paidos Woodall.
Al termine, aiutati da Salahzar Stenvaag, daremo forma alle nostre idee con una Mind Map.

Prepariamoci insieme ai prossimi due incontri internazionali, tutte le osservazioni e le proposte sono preziose!

Il luogo è lo stesso: l'installazione creata da Giancarla Loon nell'isola di Imparafacile.


http://slurl.com/secondlife/Imparafacile/198/232/1002




martedì 2 marzo 2010

Il rinnovamento nella progettazione dei processi di apprendimento nell'integrazione fra la Scuola e il territorio.

da Blog NING Pyramid Cafè
Post aggiunto da Punk Janus il 1 Marzo 2010 alle 18:22





"Ad un certo livello il computer è uno strumento. Ci aiuta a scrivere, a tenere aggiornata la contabilità e a comunicare con gli altri. Al di là di questo, il computer ci offre sia nuovi modelli mentali sia un nuovo medium sul quale proiettare idee e fantasie. Recentemente il computer è diventato qualcosa di più di uno strumento e di uno specchio: siamo in grado di penetrare nello schermo riflettente. Abbiamo imparato a vivere in mondi virtuali. Possiamo trovarci da soli a navigare oceani virtuali, scoprire misteri virtuali, e proiettare grattacieli virtuali. Ma quando penetriamo nello schermo riflettente, sempre più frequentemente vi troviamo altra gente."
(Sherry Turkle)

La transizione in corso alla terza rivoluzione industriale e all’economia globalizzata della conoscenza, provoca un mutamento antropologico profondo nelle giovani generazioni e rende improvvisamente obsoleti i sistemi educativi, progettati e costruiti agli inizi dell’Ottocento, tra la prima e la seconda rivoluzione industriale. Le cause remote e presenti della crisi del sistema educativo, oggi avviato al collasso, impongono di guardare dentro il futuro che sta arrivando per definire le linee di un nuovo sistema fondato sul principio-persona e sul principio-libertà, che siano minimamente invasivi, e personalizzati su misura di ciascuno, affidati al "protagonismo" di discenti e docenti, nella consapevolezza che proprio questi ultimi sono la cruna dell’ago di ogni cambiamento possibile. La posta in gioco è semplicemente la capacità delle generazioni adulte di passare il testimone della civilizzazione ai propri figli. Dalla metà degli anni '80 il PC ha fatto il suo ingresso prepotentemente in molte attività umane, compreso il mondo della didattica, ma occorre attendere altri 10 anni prima che si affermino concetti del tutto nuovi, come multimedialità, ed è solo nel 1994 che in Italia, con l'introduzione del "Manuale di didattica multimediale" si affrontano istituzionalmente gli aspetti relativi, più che all'ammodernamento degli apparati tecnici, all'accoglimento nel mondo della scuola e dei sistemi formativi di nuovi stili di pensiero e di azione, per non rendere insanabile il divario con la società, e conflittuale l'impermeabilità fra le matrici di conoscenza e di esperienza di giovani e adulti e quelle di chi provvede alla loro formazione. Comunità ed ambienti di apprendimento virtuali, spazi di comunicazione, biblioteche digitali, in tutto questo fiorire di possibilità di connessione. l'informazione e la comunicazione si affidano oggi in gran parte ai nuovi media, con tutto ciò che comporta. Il testo stesso, così veicolato, assume forme inedite, plasmato dalla natura del mezzo. Le parole scritte mutano il loro registro comunicativo, si integrano ai filmati, alle immagini e al sonoro. Questa rivoluzione della lettura segna l'avvento della terza fase della nostra storia culturale, dopo la comparsa della scrittura e poi l'invenzione della stampa. In questo nuovo modo di comunicare, i media dell'astrazione vengono, in parte, soppiantati dai media dell'immersione, in una relazione più avvolgente e coinvolgente fra utente e mezzo, cosicchè gli stessi comportamenti vengono modificati dalle nuove modalità di rapportarsi con interlocutori distanti, anche ignoti. In sostanza, la Rete sta cambiando l'idea stessa di comunità e di relazione.
Con la nascita dell'ipertesto era messa in discussione la scansione sequenziale, ed introdotti i concetti di nodo e collegamento, indici della nuova mentalità che si stava affacciando nel mondo della conoscenza. Con Internet si apre realmente una nuova strada (già suggerita dalle provocazioni intellettuali di linguisti e filosofi degli anni Sessanta) che, superando i supporti digitali off-line (dai floppy disk ai CD-ROM), introduce i concetti di interattività e partecipazione, con l'aggiunta di sempre nuovi nodi e collegamenti gestiti dai nuovi media, vedasi ad esempio la funzione svolta da Wikipedia. La nuova scrittura è dunque multimediale poichè permette la combinazione di diversi codici espressivi, è flessibile nella misura in cui ammette revisioni rapide e presuppone aggiunte e modifiche continue, ed è collaborativa perchè chiama ad interagire. Si potrebbe affermare che tutto ciò non costituisce un'invenzione indotta dalle nuove tecnologie, e la diversità sta solo nel generare una complessità e varietà inimmaginabili. La didattica con le tecnologie digitali e di rete in pochi anni ha fatto passi da gigante, ampliando in maniera consistente i suoi ambiti di utilizzo, anche se alla quantità delle applicazioni non sempre corrisponde la loro qualità nella costruzione di apprendimenti utili. Le applicazioni didattiche delle nuove tecnologie hanno esplorato per lo più le risorse multimediali e ipertestuali del computer. In questo contesto, le potenzialità di simulazione incontrano scarsa attenzione, se non addirittura una certa diffidenza per l’ambiguità di fondo tra «realtà», «virtualità» e «finzione» che talvolta accompagna questo termine. La metodologia della simulazione consente un’interattività diversa da quella ipertestuale: permette infatti di osservare e manipolare un modello, non semplicemente di navigare tra le informazioni, e di mettere in gioco le proprie concezioni, sviluppando la capacità di comprendere teorie scientifiche, risolvere problemi, prendere decisioni e pensare in modo sistemico, ristrutturando e potenziando così i modelli mentali. Se da un lato un adeguato uso delle tecnologie digitali consente di accelerare e ottimizzare la diffusione delle informazioni e della conoscenza, dall’altro non si può ignorare la questione del "digital divide" (divario digitale). Il processo di alfabetizzazione tecnologica non si può dire infatti certo concluso, perchè vi sono ancora diverse fasce di popolazione che non hanno accesso alle tecnologie, per lo più anziani, immigrati, disabili e disoccupati, e altre che le utilizzano senza aver sviluppato un’adeguata coscienza critica, basti pensare pensi ai giovanissimi che prediligono la rete quale strumento di comunicazione. A livello educativo, poi, non tutti i docenti sono formati sull’utilizzo delle tecnologie e pedagogicamente informati sulle loro potenzialità in ambito didattico e l’e-learning rischia di ampliare il divario, generando nuove e vecchie forme di esclusione sociale, se non supportato da competenze adeguate.