martedì 25 aprile 2023

Meet the Media Guru | Albert-László Barabási collegamento con Spatial metaverse

 

Scienza e Arte. Da sempre le due discipline sono trattate in modo distinto e tenute a distanza. Albert-László Barabási – scienziato di formazione, con una laurea in Fisica a Bucarest e un dottorato a Boston, ma anche artista sperimentale dall’approccio visionario – sostiene da sempre l’inutilità della separazione perché “fanno parte di uno stesso viaggio di ricerca”. All’inventore della scienza delle reti, che 30 anni fa ha creato un linguaggio grafico per visualizzare i dati, MEET dedica l’appuntamento con Meet the Media Guru del mese d’aprile. Il suo speech ci permette di entrare nell’immaginario del suo laboratorio di ricerca e ci accompagna all’interno di connessioni nascoste che possono non solo essere esplorate, ma anche rese visibili per una migliore comprensione dei fenomeni complessi.  

Riserva un posto per partecipare di persona 

al MEET Center a Milano 

il 27 Aprile alle 18.30 

Sarà possibile seguire questo straordinario evento anche in

 Spatial  metaverse

con smartphone, browser e VR

nell'auditorium del #PyramidCafeSHOW 

https://www.spatial.io/s/thepyramidcafe-SHOW-63c42add9505e0f28f4f1305?share=361928606665896974


N.B. Al termine dello speech confluiranno nel nostro spazio virtuale i rappresentanti di alcune Communities del metaverso (Meta-Comitiva VR, Museo del Metaverso e Sunsete Site Shelter) 
per interloquire in inglese con lo scienziato artista Barbasi. Rappresentante designato per thepyramidcafe Enrico Taddei aka ChiccArt. 

Vi aspettiamo numerosi come sempre. 




sabato 1 aprile 2023

WE ROBOTS


Relatrice Stefania Operto 

Conduce Francesco Spadafina 

Quando? Lunedì 03/04/2023 ore 22:00
Dove? Spatial metaverse
Come? Con Mobile/Web/VR 


( N.B. Spatial è una piattaforma metaverse che permette di accedervi da smartphone con app nativa Android e IOS, da Desktop con semplice browser senza scaricare nessun applicativo o programma oppure ancora da VR. Ci si può loggare con account Google/Microsoft/Apple/email. Contattateci eventualmente su Facebook e/o Telegram per richiedere assistenza ).

Sarà anche possibile seguire la diretta streaming sui vari social di Pyramid Cafè a partire dal canale YouTube .

Noi robot.
Cosa significa oggi essere umani? Che cos’è un robot? Queste sono le due domande da cui partire e a cui cercare di dare insieme qualche risposta.
Il robot condivide con l’umano una caratteristica fondamentale: avere un corpo. Il corpo è un vero e proprio strumento di comunicazione che da sempre, ancora prima dell’introduzione dei primi utensili, ci permette di interagire con il mondo, di entrare in relazione tra di noi, di apprendere. Il corpo è così importante che anche negli ambienti digitali entra in gioco con un corpo “altro”, l’avatar, che diventa un progetto da plasmare, costruire e decostruire. Ma questo accade allo stesso modo nella vita reale. L’ibridazione del corpo analogico grazie a protesi e sensori porta a riflettere su cosa significhi oggi “essere umani”. Il robot può avere dei diritti? È possibile innamorarsi di un robot? Il robot ha delle responsabilità? E l’umano nei suoi confronti?
Chi è più umano? L’umano o il robot? Forse, un giorno, seguendo la singolarità, la frase “più umano dell’umano” non sarà più solo una finzione letteraria.

Biografia di Stefania Operto
Stefania Operto, sociologa, esperta di metodi e tecniche per la ricerca sociale e analisi della pubblica opinione, Phd in Sociologia. Collabora da oltre vent’anni come ricercatrice e docente con università, organizzazioni, enti e istituzioni di ricerca.
Da diversi anni studia con un approccio transdisciplinare il rapporto tra tecnologia e società, le interconnessioni e reciproche influenze, indagando gli effetti e le attese verso le tecnologie emergenti nei diversi gruppi e contesti sociali. Interessata soprattutto all’impatto della robotica nei processi sociali, fa parte di progetti di studio sulla relazione tra esseri umani e macchine (Human-Robot Interaction). Ha vinto il premio nazionale ETIC promosso da AICA, Associazione italiana per il calcolo automatico e l’informatica, per il suo lavoro di ricerca sull’etica applicata alla tecnologia.