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Maledette notti dell’insonnia
maledette notti dei raggiri
dei giri nella casa mentre torni
attraversi la porta e porti il tratto
dei venefici al massimo riscontro,
maledetto il conto dei sonniferi che mai
bastano alla natura ( sutura) della
sua testa in fiamme
maledette le fiamme dell’attesa,
della tesa strappalacrime che ha sostato
sulla tua strada mentre fingevi indifferenza.
Maledetti i giri dell’incanto del canto
nazionale garantito dai tuoi pezzi di cuore
come agnello di cristo dato a resurrezione
dei morti
Maledetti i morti e i vivi
maledetto tu che sei andato ritornato
hai perso il conto
delle tue strangolate verità. E poi non basta .
Maledette quelle notti e quei giorni
che ti hanno detto addio!
Frullava esile il pianto di bambina
Maledetto quel giorno e ancora l’altro
maledetto quel dieci che portava
nelle saccocce del cielo notturno
tante stelle a cadere
maledette le stelle e il tuo potere di ritorno
maledetto il ritorno e il non ritorno
maledetto quel ritorno mai voluto
maledetto il suo grido ad una voce
maledetta la voce che parlava
maledetta la facile congiura
ad aspettarla alle porta di casa
Maledetta la casa non caduta
maledetta la caduta lei svenuta
e mai portata più in vita.
maledetta la vita e lei trovata in fondo
a respirare senza sostanza.
maledetta la stanza illuminata
ad essere congiura di ricordi.
maledetti i ricordi e maledetta ancora
la sua forza di vincere la presa e
venirti incontro come sposa per dirti .
aspettavo solo il tuo ritorno .
.maledetto il desiderio di essere perfetta
nell’attesa
Maledetta la stesa incontaminata della neve
non raccoglie più il suo peso per farle
sentire quanta forma abbia il suo corpo
quanto il suo viso possa cambiare
nella circonferenza della luna appesa
maledetta la luna ancora tesa
ad un esile filo da puttana !
Maledette notti dell’insonnia
maledette notti dei raggiri
dei giri nella casa mentre torni
attraversi la porta e porti il tratto
dei venefici al massimo riscontro,
maledetto il conto dei sonniferi che mai
bastano alla natura ( sutura) della
sua testa in fiamme
maledette le fiamme dell’attesa,
della tesa strappalacrime che ha sostato
sulla tua strada mentre fingevi indifferenza.
Maledetti i giri dell’incanto del canto
nazionale garantito dai tuoi pezzi di cuore
come agnello di cristo dato a resurrezione
dei morti
Maledetti i morti e i vivi
maledetto tu che sei andato ritornato
hai perso il conto
delle tue strangolate verità. E poi non basta .
Maledette quelle notti e quei giorni
che ti hanno detto addio!
Frullava esile il pianto di bambina
Maledetto quel giorno e ancora l’altro
maledetto quel dieci che portava
nelle saccocce del cielo notturno
tante stelle a cadere
maledette le stelle e il tuo potere di ritorno
maledetto il ritorno e il non ritorno
maledetto quel ritorno mai voluto
maledetto il suo grido ad una voce
maledetta la voce che parlava
maledetta la facile congiura
ad aspettarla alle porta di casa
Maledetta la casa non caduta
maledetta la caduta lei svenuta
e mai portata più in vita.
maledetta la vita e lei trovata in fondo
a respirare senza sostanza.
maledetta la stanza illuminata
ad essere congiura di ricordi.
maledetti i ricordi e maledetta ancora
la sua forza di vincere la presa e
venirti incontro come sposa per dirti .
aspettavo solo il tuo ritorno .
.maledetto il desiderio di essere perfetta
nell’attesa
Maledetta la stesa incontaminata della neve
non raccoglie più il suo peso per farle
sentire quanta forma abbia il suo corpo
quanto il suo viso possa cambiare
nella circonferenza della luna appesa
maledetta la luna ancora tesa
ad un esile filo da puttana !
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