venerdì 15 dicembre 2023

MACH NA FIJA di Lorenza Colicigno

Incontrare Luisa Viglietta in Spatial, nell’ambito di un Pyramid Cafè Show organizzato ad hoc per + Donna Zero Violenza, progetto nato in Craft World per contribuire al cambiamento culturale che potrebbe per lo meno ridurre il divario di genere nelle sue diverse forme, è stata un’esperienza interessante, soprattutto per il confronto che ne è nato sull’identità delle donne tra Novecento e Duemila. L’evento si è tenuto nella sede spatialiana di + Donna Zero Violenza, realizzata da Eva Kraai
(https://www.spatial.io/s/DonnaZeroViolenza-6549284975a12ef6a86c8f61?share=3163115723321434378).
Dopo l’introduzione di Magicflute Oh alias Francesco Spadafina e la descrizione del progetto + Donna Zero Violenza da parte di Eva Kraai, con l’intervista di Lorenza Colicigno a Luisa Viglietta è iniziato un viaggio nel tempo, ripercorrendo le tappe di una vita che al suo nascere è stata salutata dal nonno con un “Mach na fjia” (E’ soltanto una femmina) e ha poi trasformato quel “soltanto” in un convinto: “Sì, sono una femmina, e mi sento libera di esserlo”. La voce di Luisa - capace di dare conto della sua versatile personalità, tra un Novecento rappresentato come il luogo degli studi scientifici, degli obiettivi personali raggiunti, delle scelte condizionate dalla responsabilità coniugali e, concluso il matrimonio, di quelle libere sul piano lavorativo e sentimentale e un Duemila segnato da tanti progressi, ma anche dai condizionamenti del Covid - nella sua espressività ci ha fatto entrare nel suo mondo pubblico di ricercatrice nel campo della Fisica, di insegnante, di formatrice IRSSAE, di pubblicista e co-autrice di libri scolastici, generando curiosità e apprezzamento, e nel suo mondo privato, generando simpatia ed empatia. Luisa è anche la tanghera appassionata dell’energia espressiva del tango, di cui ha approfondito la relazione con la Fisica del corpo; Luisa è la persona che ha conosciuto lo sfregio del cancro sul suo corpo; Luisa è la scrittrice che con le parole documenta puntigliosamente i fatti da un alto, mentre dall’altro ne svela i sentimenti, le emozioni, le passioni; Luisa è la disegnatrice e la pittrice, lei tesse così la tela del suo racconto interlinguistico di una vita lunga e densa. La presentazione del suo libro è stata proposta in numerose sedi prestigiose, e ora anche nel metaverso. Ed eccoci dunque in Spatial, con Francesco Spadafina, io e Luisa, donne che hanno vissuto e vivono intensamente e hanno affidato alla scrittura la loro visione del mondo, non mancando mai di essere contemporanee al tempo presente, ponendo ad esso domande e cercandovi risposte. Il titolo del libro di Luisa Viglietta, “Mach na fjia”, è ancora spia della domanda che in qualche modo ha assillato un po’ tutte le donne che hanno attraversato la cultura patriarcale, cercando di problematizzarla, di superarla per costruire nuove dinamiche di genere, senza squilibri e senza sensi di colpa: ancora oggi, quando nasce una femmina, c’è chi magari non dice, ma pensa, ciò che disse il nonno di Luisa? Ancora oggi una donna deve sentir pesare su di sé questa differenza, questa disuguaglianza, questo divario di genere? E’ stato questo l’aspetto cardine del nostro dialogo, immancabile soprattutto perché si svolge nell’occasione delle manifestazioni del + Donna Zero Violenza per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Patrocinato dallo Zonta International Club di Potenza e di Torino, club service che opera per l’empowerment femminile, la riduzione del gender gap, soprattutto nelle discipline STEM, e della violenza contro le donne, l’evento è stato, anche per il dibattito che ne è seguito, un importante momento di connessione tra mondo reale e metaverso, connessione resa possibile anche dalla diretta streaming su Facebook e su you tube. Non resta che leggere questo libro, dunque, dove agisce una folla di personaggi più o meno famosi nel campo della Fisica, anche premi Nobel, che interloquiscono con Luisa Viglietta e, tramite lei, con i lettori e le lettrici. Le piccole gioie quotidiane, le esperienze più impreviste in Italia e all’estero, le immancabili sconfitte e le sofferenze patite, le amicizie profonde e mai utilitaristiche, si fondono in una sinfonia di parole e immagini con le quali, consapevolmente o meno, Luisa Viglietta ha ricostruito un universo umanissimo tra due secoli, cui la tecnologia ha ora offerto un’occasione in più di divulgazione. Luisa ha incontrato Francesco in occasione di un evento, da lui organizzato, dedicato ai visori, quando lei ne ha indossato uno, il primo della sua vita, non avrebbe mai voluto toglierselo, catturata dall’esperienza della caduta della barriera tra reale e virtuale, proprio per la sua identità di Fisica abituata a indagare a fondo ogni fenomeno e di donna sempre curiosa e attenta a quanto le accade intorno. Questa esperienza l’ha convinta ad affidare la sua creatura letteraria alla forza divulgativa della tecnologia più avanzata. Un libro da leggere “Mach na fija”, l’invito vi giunge anche attraverso il video della presentazione in Spatial su you tube (https://www.youtube.com/watch?v=uTKL7JRiTik&t=4571s), che ve ne svela qualche aspetto, quel tanto che non può non incuriosire la platea dei possibili lettori e lettrici.

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