evita in me la vita
policromia di futuri possibili
germoglio eternauta nuoti
è un cammino a due
la porta è ancora lontana
neppure la luce intravediamo
nel buio soltanto toni di blu...
Andrea aveva solo 26 anni.
il tuo pensiero già mi pervade
esisti eppure no
sei parte eppure non lo sei più
ed il mio corpo già smette d'appartenermi.
Andrea nell’Esercito sperava di trovare un futuro ed una vita ricca di soddisfazioni, portare la pace là, dove la guerra ha lasciato polvere di morte.
a volte graffia, altre carezza
sei paura dubbi incertezza
ma sei anche estasi intollerabile
tenerezza
ed io volteggio aggrappata alla mia gioia
acrobata di un miracolo
ch'è meglio non conosca.
Andrea, aveva sentito dell’uranio e della morte di alcuni suoi commilitoni ma la consapevolezza di dover tacere e rischiare in silenzio era il prezzo da pagare per non avere “problemi” alla rafferma, al futuro.
avvinti anche nello strappo del nascere
frammenti di placenta resteranno annidati
nell'anima di entrambi
non sei più mio!...lo sarai per sempre
il parto è una porta
oltre la quale sei sola
oltre la quale non lo sarai mai più
dietro la quale lasci per sempre la donna che eri.
Andrea era un ragazzo, tranquillo, determinato, intelligente e consapevole del compito affidatogli. ha trovato la morte in solitudine, solo la madre al suo capezzale.
tenaglia artiglio morsa
il mio tumore germinerà da oggi
gestazione del dolore
ed io muoio con te figlio mio
anche se cammino.
Andrea è morto oggi, in un ospedale di Udine, dove nulla hanno potuto medici meravigliosi che, con le cure, hanno saputo dare ad Andrea anche quella considerazione che lo Stato non gli ha mai dato, neanche sul letto di morte. Nel corpo di Andrea una presenza di metalli pesanti che non lascia dubbi: l’assassino è l’uranio impoverito.
ANDREA E' IL 168 ESIMO quanti ancora in questo genocidio di stato dovranno morire nel silenzio?
policromia di futuri possibili
germoglio eternauta nuoti
è un cammino a due
la porta è ancora lontana
neppure la luce intravediamo
nel buio soltanto toni di blu...
Andrea aveva solo 26 anni.
il tuo pensiero già mi pervade
esisti eppure no
sei parte eppure non lo sei più
ed il mio corpo già smette d'appartenermi.
Andrea nell’Esercito sperava di trovare un futuro ed una vita ricca di soddisfazioni, portare la pace là, dove la guerra ha lasciato polvere di morte.
a volte graffia, altre carezza
sei paura dubbi incertezza
ma sei anche estasi intollerabile
tenerezza
ed io volteggio aggrappata alla mia gioia
acrobata di un miracolo
ch'è meglio non conosca.
Andrea, aveva sentito dell’uranio e della morte di alcuni suoi commilitoni ma la consapevolezza di dover tacere e rischiare in silenzio era il prezzo da pagare per non avere “problemi” alla rafferma, al futuro.
avvinti anche nello strappo del nascere
frammenti di placenta resteranno annidati
nell'anima di entrambi
non sei più mio!...lo sarai per sempre
il parto è una porta
oltre la quale sei sola
oltre la quale non lo sarai mai più
dietro la quale lasci per sempre la donna che eri.
Andrea era un ragazzo, tranquillo, determinato, intelligente e consapevole del compito affidatogli. ha trovato la morte in solitudine, solo la madre al suo capezzale.
tenaglia artiglio morsa
il mio tumore germinerà da oggi
gestazione del dolore
ed io muoio con te figlio mio
anche se cammino.
Andrea è morto oggi, in un ospedale di Udine, dove nulla hanno potuto medici meravigliosi che, con le cure, hanno saputo dare ad Andrea anche quella considerazione che lo Stato non gli ha mai dato, neanche sul letto di morte. Nel corpo di Andrea una presenza di metalli pesanti che non lascia dubbi: l’assassino è l’uranio impoverito.
ANDREA E' IL 168 ESIMO quanti ancora in questo genocidio di stato dovranno morire nel silenzio?
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